Non perdiamo il filo

L’emergenza che stiamo vivendo ci sta mettendo di fronte alla nostra fragilità, la consapevolezza del nostro essere vulnerabili è forse ancora più difficile da sostenere quando aumentano le distanze e si riduce la socialità
La mancanza di un “contenitore” (l’ufficio, l’azienda, la classe, la scuola…) lascia un grande vuoto di senso e di relazione. Serve un “filo” per continuare, per fare ritorno, per non smarrirsi.

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Oggi abbiamo tutti questa responsabilità, quella di trasformare la distanza in quel filo che diventi relazione e legame, che mantenga vivo e vitale lo scambio di idee e di emozioni, che consenta di co-costruire nuove visioni e rinnovate interpretazioni per affacciarsi al domani con fiducia.

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